Cosa vuol dire pensare come una montagna? Note dalla terza Truna.
La truna che ci ha accolto ieri sera si affacciava sui maestosi paesaggi nordamericani descritti in Pensare come una montagna di Aldo Leopold. Un insieme ricchissimo di luci, colori, profumi, improvvise apparizioni di uccelli, visioni grandiose, mescolate a domande, provocazioni, riflessioni uscite dalla penna di uno dei padri dell’ecologismo moderno. Considerato l’erede di Thoreau nel XX secolo, Leopold scrive pagine che nascono dall’intima connessione con la natura, prima di tutto estetica e sensoriale, e indicano in prospettiva la necessità di un pensiero in grado di custodire e rilanciare la relazione uomo-natura.
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Una truna affollata ma ordinata, con volti conosciuti e nuovi, in linea da case di città – Milano, Bologna – di campagna, montagna e di mare – Trieste – e con accenti belli nella loro diversità. La condivisione successiva alla lettura è stata quanto mai densa di contributi e riflessioni. Lo sguardo al grande tema dell’ecologia si è mescolato alle domande anche personali nate in questo periodo di isolamento. In certi passaggi non era chiaro se si stesse parlando dell’esperienza evocata da Leopold o di quella di ciascuno.
… Come può l’uomo, seppur così intelligente, non capire quanto sta distruggendo con la sua azione? Sembra una domanda impietosa e la realtà sembra offrire una conferma. Eppure, siamo esseri capaci di cambiare idea: come quando Leopold si accorge che l’animale che pensava essere una cerva era invece una lupa, così potremmo capire che quello che ci sembrava progresso invece è, a lungo termine, distruzione e impoverimento.
Dovremmo, forse, sperimentare con maggior attenzione l’ora dell’ascolto, per capire come il proprio pezzetto di realtà sia interconnesso con tutti gli altri. La natura si sviluppa in piena spontaneità mentre per noi umani capire il proprio posto e il proprio ruolo nel tutto è esercizio, e responsabilità, del pensiero. Già nel XIII secolo ci si ragionava.
Ma da dove iniziare oggi… I più giovani, forse per una misteriosa affinità con il mondo naturale, sanno cogliere il legame uomo-natura con un’intensità di sguardo eccezionale, che gli rimane impresso in profondità. Poi l’adulto fatica a recuperare e facilmente dimentica la grande bellezza. Quanto più urgente, allora, offrire a bambini e ragazzi esperienze di autentica immersione, anche e soprattutto estetica, in natura. La bellezza, la contemplazione, l’ammirazione saranno premesse alla responsabilità…
Insomma, dovremmo iniziare a pensare come una montagna!
Dopo questo flusso di pensieri, come ormai di consueto, abbiamo fatto sintesi elaborando un testo che riprende e connette immagini e frasi significative in una specie di poesia cubista!
L’uomo caccia per prestigio hai ragione
La lezione della notte
Solo lei, infatti, ha vissuto abbastanza per poter ascoltare – imparziale- l’ululato del lupo.
Ma bastava salire più in alto su una cresta e in un attimo si diventava un atomo nell’immensità.
il fagiano che batte le ali al mondo
…ma in fondo tutto si riduce alla stessa cosa: vivere in pace.
Orione dev essere stato il mentore ancestrale di questa compagnia di mattinieri perché è lui che dà loro il segnale del risveglio
L’orso non reclamava per sé che una sola mucca all’anno, e poche miglia quadrate di inutili rocce, eppure la sua personalità pervadeva tutta la contea
una pernice si levò fragorosamente sulla mia sinistra e mi passò dietro le spalle
Oggi sospetto che proprio come un branco di cervi vive nella mortale paura dei lupi, così la montagna vive nel mortale terrore dei suoi cervi.
La tregua che precede l’alba dura solo fino a quando il buio rende umili gli arroganti.
iniziammo a chiederci chi avesse stabilito le regole del progresso
Se l’esperienza, tanto vantata dagli adulti come ciò che manca ai bambini, non sia in realtà una progressiva diluizione dell’essenziale nelle banalità della vita. Questo almeno é sicuro:le mie prime impressioni della fauna e della flora selvatica mantengono una viva nitidezza di forma, colore e atmosfera che mezzo secolo di esperienza “professionale” non è riuscita a cancellare o a migliorare.
Poi tutti se ne tornano a letto per imparare di nuovo la lezione della notte
L’ora dell’ascolto
sapeva di aver reso l’Escudilla un luogo sicuro per le vacche, ma ciò che ignorava è che aveva reciso la guglia di un edificio in costruzione sin da quando le stelle del mattino cantavano all’unisono.
e il mio primo esercizio in fatto di principi etici fu rinunciare ad uno sparo sicuro.
Voices of the Wilderness — Aldo Leopold
Prossimo appuntamento in truna, venerdì 24 aprile , non più in montagna ed esplorando NAVIGAZIONE e DESTINO.
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