Saltare nell’incertezza: apprendere tra terra e cielo

Saltare insieme — nell’aria fredda del mattino — è un piccolo rito di fiducia.
Nel tempo breve di un battito ci si stacca da terra, si perde l’equilibrio, si scopre la leggerezza che precede ogni autentico apprendimento.
Forse Hahn avrebbe detto che è nei momenti di sconfinamento, di fatica e di gioco che si risvegliano le risorse interiori.
Così, tra queste montagne e il lago color cobalto che riflette il cielo, impariamo più dalle esitazioni che dalle certezze, più dal corpo che dal concetto.
La natura non insegna per nozioni, ma per esperienza: invita, scuote, accoglie.
È qui che la formazione torna a essere viva, incarnata, comunitaria.