Ripensare la sicurezza

L’aula migliore è fuori.

Chi è chiamato a “gestire” la sicurezza, la propria o quella degli altri, deve essere consapevole che il rispetto delle regole è importante, come è importante l’uso di attrezzature certificate e delle tecniche più aggiornate, ma la formazione che riporta l’uomo al centro dell’attenzione, con tutte le competenze che a volte non sa nemmeno di avere, è un passo avanti.

Cosa abbiamo fatto?

Attivato i nostri sensi, spesso sopiti, per comprendere le informazioni provenienti in un determinato istante dal mondo che ci circonda.

Deciso cosa fare in risposta ad una  situazione, spesso inattesa, evidenziatasi.

Scambiato informazioni con diversa efficacia attraverso molteplici modelli comunicativi.

Interagito assieme, in modalità diversamente dinamiche, interdipendenti, adattative, per esplorare nuovi spazi e nuovi ambienti. Attivato un confronto tra diverse prospettive e fonti informative per generare una comprensione condivisa.

Esplorato diverse qualità personali, stili e comportamenti. Inquadrato insidie e fatiche.

Intercettato il timore di mettersi in gioco e il significato di autostima.

Affrontato la prevenzione come parte dei processi e non un’entità a sè

Rielaborato e fissato tutto ciò attraverso riflessione e spunti teorici alternati con naturalezza.

Ecco le parole chiave sintesi dell’esperienza annotate dai partecipanti: gruppo, complicità, semplicità, silenzio, concentrazione, dedizione, tenacia, gioia, sensibilità, dialogo, obiettivo, natura, ostacoli, difficoltà, condivisione, analisi, conoscenza.

In collaborazione con Safetygroupitalia, due giorni di apprendimento in natura con Strabag a cui va un grazie per la fiducia che ha riposto in Vendül.

Luogo: Alto Adige, altopiano del Salto.

Destinatari: Datori di lavoro per la sicurezza (DdL), Dirigenti, Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione (RSPP e ASPP).

Formatori: Michele Comi, Mauro Pepe